15-07-2022
LA CALABRIA GRECANICA
Spiritualità, arte e tradizioni
Con Calabria grecanica intendiamo sia il territorio dove fino a qualche decennio fa era diffusa come lingua parlata, il greco antico, sia il territorio in cui gli influssi greco/bizantini sono più forti. I due territori non necessariamente coincidono, anche se hanno tradizioni, usi, arte e artigianato spesso comuni. L′area in cui era diffuso il greco antico comprende i paesi di Bova, Amendolea, Condofùri, Gallicianò, Roghudi. L′area culturale grecanica comprende l′Aspromonte ionico, dai dintorni di Reggio, la locride fino a Catanzaro. Tradizioni, arte, cibo, paesaggi, di tutta l′area grecanica sono egregiamente trattati in modo divulgativo nella guida al turismo sostenibile, a cura di Ettore Castagna: Pucambù (da qualche parte ). L′influenza della cultura greca soprattutto nella Calabria ionica, va dalla Magna Grecia e continua nei secoli con l′impero bizantino. Costantinopoli influenzò notevolmente sia l′assetto religioso che civico della regione. Il monachesimo greco, soprattutto laico, fu il motore essenziale della spiritualità della Calabria. La coltura del gelso, estremamente redditizia, unitamente all′allevamento dei bachi da seta e alla sua commercializzazione, fu introdotta dall′oriente. La tendenza a spostarsi dalla costa (paludosa) all′entroterra, che tanto caratterizza l′antropizzazione di questa zona della regione, ha inizio in epoca bizantina. Il declino dell′influenza greco/orientale in Calabria si ebbe verso la metà dell′anno 1000, quando Roberto il Guiscardo, normanno appoggiato dal Papa di Roma, che mal digeriva l′influenza di Bisanzio sul meridione d′Italia, conquistò Reggio nel 1059 e Bari nel 1071. Iniziò così il processo di latinizzazione del culto e della lingua soprattutto in Calabria e in Sicilia. Ancora nei secoli successivi, e fino ai nostri giorni, sopravvivono nelle tradizioni della Calabria gli influssi di quella millenaria civiltà d′Oriente: i telai, i tessuti, le immagini sacre o icone, gli eremi dei monaci, le chiese bizantine, le ceramiche, le decorazioni, sono attività ancora vive nel tessuto autentico della Calabria.